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Aleph Sgr: il salotto buono di Bindi, Ermolli e Arvati

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Sabato 08 Maggio 2010

Una società di gestione molto simile al tradizionale «salotto buono». È l'identikit di Aleph Sgr, focalizzata sul mattone, che ha tra i propri soci la fondazione bancaria torinese Crt, Estropia Srl che fa capo ai fratelli Ermolli (Massimiliano e Alessandro), figli del superconsulente Bruno. E ancora Tailer Srl, azienda di Rino Bindi, amministratore delegato del famoso gruppo specializzato in pasticceria industriale: quest'ultimo possiede il 25% di Aleph mentre Crt e gli Ermolli ne detengono rispettivamente il 10% e il 15 per cento.
L'altro 50% della società di gestione che ha sede a Milano in piazza Sant'Erasmo, è diviso tra Fingest Spa e la lussemburghese Plethore SA: la prima appartiene all'imprenditore mantovano Stefano Arvati, fondatore ed ex numero uno della quotata Dataservice (oggi Bee Team). Arvati è anche il presidente di Aleph. Amministratore delegato è invece Federico Musso, con un passato in First Atlantic Sgr e in Deutsche Bank Fondimmobiliari. Aleph infatti (che ha ricevuto l'autorizzazione da Bankitalia il 5 maggio) si occuperà proprio di fondi real estate. «Aleph opererà nel settore dello sviluppo immobiliare, riqualificazione, social housing e anche nel segmento energia benché non necessariamente nel fotovoltaico – ha sottolineato Musso –. Abbiamo più di un fondo in gestazione. Compatibilmente con le autorizzazioni, il lancio dei primi prodotti avverrà tra almeno quattro mesi». Da rilevare, ha aggiunto Musso, che il regolamento di Aleph è in linea con le nuove direttive di Bankitalia sui fondi real estate. «Inoltre gli azionisti di Aleph Sgr (e tra breve lo diventerà anche Musso, ndr) saranno coinvestitori nelle iniziative immobiliari della società», ha aggiunto il manager-architetto.
Nel cda, oltre a Musso, ci sono altri esperti di real estate e di finanza agganciata al mattone: come consigliere indipendente c'è Claudio Cacciamani, docente alla facoltà di economia nell'ateneo di Parma. Altro componente del board esperto di mattone (in qualità di sviluppatore) è Sandro Bordigoni, presente anche nel consiglio d'amministrazione della lussemburghese Plethore. In rappresentanza della fondazione bancaria Crt vi è poi Giovanni Quaglia, politico prestato alla finanza. «Fondazione Crt – fanno sapere da Torino – ha investito in Aleph un importo molto limitato del proprio patrimonio, 250 mila euro, acquisendo una percentuale di partecipazione ampiamente minoritaria». Quaglia, ex presidente democristiano della provincia di Cuneo (ed ex consigliere regionale in Piemonte) è attualmente il vicepresidente dell'ente Crt. Ora si occupa anche di finanza immobiliare visto che ricopre pure la carica di presidente di Ream Sgr, altra società di gestione di fondi immobiliari il cui azionista di riferimento è proprio la fondazione Crt con quasi il il 26 per cento.
pagina a cura di
Vitaliano D'Angerio
Maria Adelaide Marchesoni

Sabato 08 Maggio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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